Bologna non è soltanto una città dalla lunga tradizione gastronomica. Dietro l’immagine un po’ stereotipata della patria del buon cibo si nasconde una storia meno nota, che affonda le radici nel Medioevo: è quella delle osterie di Bologna, luoghi storici e autentici, che cercheremo di raccontarvi in questa guida.

Breve storia delle osterie bolognesi

L’origine delle osterie bolognesi risale al Medioevo. In particolare, la loro popolarità crebbe a partire dalla metà del Duecento, tanto che solo un secolo dopo in città ce n’erano ben 150. Il primo nome delle osterie era “Hospitali”, un termine che evoca l’ospitalità che questi luoghi offrivano ai pellegrini di passaggio in città. Inizialmente erano gestite infatti da congregazioni religiose, che però a pagamento davano ospitalità anche ai commercianti.

Il passaggio alle osterie si è avuto nel Rinascimento, epoca in cui accoglievano studenti, commercianti e viaggiatori desiderosi di ricevere un pasto caldo, un bicchiere di vino e talvolta anche un letto. Tra i piatti serviti dagli ospiti c’erano ad esempio la pasta e fagioli, le polpette e il friggione (una salsa a base di pomodori e cipolle). Alcune “Hostarie” offrivano anche un altro tipo di intrattenimento (illecito) agli avventori, come il gioco d’azzardo o la compagnia femminile.

Col passare dei secoli le osterie si trasformarono poi nel luogo di ritrovo degli intellettuali bolognesi, in particolare nel XIX secolo quando venivano considerate proprio una cartina al tornasole della situazione culturale e politica della città. È questo il periodo in cui Giosuè Carducci frequentava le osterie bolognesi: il suo tavolo fisso si trovava nella scomparsa Bottiglieria Cillario del Mercato di Mezzo.

Un’altra trasformazione avvenne tra gli anni ‘50 e ‘70 del Novecento, quando le osterie divennero locali destinati alla musica dal vivo. Oltre a vino e convivialità, dunque, osterie come la Buca delle Campane, l’Osteria da Vito e l’Osteria dei Poeti aggiunsero ai loro menù anche la musica, legando così per sempre il loro nome a quello dei cantautori che li frequentavano. In altre osterie, come la Cantina Bentivoglio e l’Osteria dell’Orsa, era di casa invece il jazz dal vivo.

Oggi, alcune delle osterie più antiche di Bologna sono sopravvissute allo scorrere del tempo ma spesso si sono adattate alle richieste della clientela attuale. Non vi aspettate dunque che conservino intatta l’atmosfera del passato, ma nonostante tutto quel senso di convivialità così tipico delle osterie bolognesi non è venuto a mancare.

Mercato di Mezzo Bologna

L’Osteria del Sole

Una delle osterie del centro storico più famose e frequentate è l’Osteria del Sole, che non a caso si trova tutt’oggi nella zona del Mercato di Mezzo. E non è un caso, perché un tempo le osterie sorgevano proprio nelle aree più trafficate della città, come i mercati.

Nel corso dei secoli la fama dell’osteria è cresciuta a tal punto che nel 1712 è stata inserita nel “Giuoco nuovo di tutte le osterie che sono in Bologna” di Giuseppe Maria Mitelli, una sorta di gioco dell’oca realizzato dall’incisore bolognese. Il gioco comprende circa sessanta osterie del centro storico, e a ognuna dedica una piccola casella contenente il nome, l’indirizzo, l’insegna e le sue specialità gastronomiche.

Attualmente gestita dalla famiglia Spolaore, l’Osteria del Sole di vicolo Ranocchi è attiva sin dal 1465. In città è conosciuta soprattutto per la sua formula particolare, che permette agli ospiti di portare da fuori il cibo e consumarlo seduti alle lunghe tavolate del locale.

L’Osteria Al Cappello Rosso

Un’altra osteria storica ancora in attività è l'Osteria “Del cappello”, o anche osteria “Al Cappello Rosso”, a pochi passi da Piazza Maggiore. Rrisalente al 1375, questo antico luogo vanta una storia molto curiosa: i suoi locali erano gli unici a Bologna autorizzati a offrire ospitalità agli ebrei.

La sua posizione, vicina a Piazza Maggiore ed esterna alle mura della città che all’epoca passavano proprio per la piazza, garantiva infatti una certa protezione a tali viaggiatori, e allo stesso tempo li sottoponeva a un maggiore controllo da parte delle autorità locali. L’Osteria Al Cappello Rosso è oggi ancora attiva come ristorantino tipico bolognese.

L’Osteria da Mario

Citiamo infine l’Osteria da Mario in via San Felice. La storia di questa osteria è quella della coppia madre-figlio (Maria detta Marieina e Mario), che gestirono il locale dal 1940 fino al 2008, e a quella degli illustri avventori che la frequentavano negli anni ‘60, come Lucio Dalla, Pierpaolo Pasolini e Walter Chiari. Oggi l’osteria prosegue la sua attività sotto una nuova gestione.


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