Canale delle Moline

Attrazione, Bologna

Canale delle Moline


Bologna è attraversata da una rete di canali sotterranei. Il centro della città ne conta ben cinque: il Reno, il Cavaticcio, il Navile, il Savena e il Canale delle Moline. Quest’ultimo in realtà è una diramazione del canale di Reno, che ha origine nei pressi di via dell’Indipendenza e scorre al di sotto del centro storico per poi immettersi nell’Aposa, un torrente naturale. Al termine del suo viaggio, il Canale delle Moline si unisce al Navile vicino al Sostegno della Bova, non lontano dalla stazione dei treni.

Qual è l’origine di tali canali? La rete idrica della città fu realizzata nel Medioevo, epoca in cui Bologna necessitava di acqua ed energia per far fronte al suo crescente sviluppo economico e commerciale.

Il canale delle Moline rivestiva un ruolo fondamentale, ovvero quello di alimentare il funzionamento di 15 mulini urbani, impiegati nella lavorazione della seta e del grano. Con l’avvento del XX secolo i mulini caddero in disuso e vennero distrutti, e il Canale delle Moline, come tutti gli altri, venne interrato nell’ambito di un piano di riorganizzazione urbanistica.

Dove vedere il Canale delle Moline

Il suo corso però non è stato del tutto interrato. Sono due i punti, infatti, in cui è ancora possibile ammirarlo mentre scorre a cielo aperto, così come doveva apparire ai bolognesi fino al secolo scorso.

Il primo e più famoso è quello che si osserva dalla celebre finestrella di via Piella. Questo tratto scoperto va da via de Malcontenti a via Oberdan, attraversando via Piella: chi si affaccia ai ponti vedrà le acque scorrere placide tra le antiche case colorate del centro.

Il secondo tratto scorre invece tra via Capo di Lucca e via Alessandrini, e benché non sia visibile dalla strada è facile individuarlo a causa del rumore provocato dalle acque che fuoriescono dal sottosuolo. Tra il civico 9 e 25 di via Capo di Lucca si trovano poi gli edifici di origine cinquecentesca che ospitavano le famiglie dei mugnai responsabili dei mulini allora attivi lungo la via, costruite dall’Università delle Moline e delle Moliture