Piazzetta della Pioggia

Piazza, Bologna

Piazzetta della Pioggia


Piazzetta della Pioggia si trova a Bologna, non distante da via Indipendenza. Oggi crocevia tra due importanti strade del centro storico, via Riva Reno e via Galliera, fino a non molto tempo fa la piazzetta aveva tutt’un altro aspetto: qui scorreva il canale di Reno, uno dei tanti canali che ancora solcano i sotterranei di Bologna, coperti nel corso del Novecento.

Inoltre, all'incrocio tra le due vie si trovava un tempo una porta che delimitava la seconda cerchia di mura della città, detta Cerchia del Mille o dei Torresotti.

L’origine del nome

Il buffo nome della piazzetta le è stato attribuito solo pochi anni fa dal Comune di Bologna, più precisamente nel 2003. Il termine “pioggia” si riferisce infatti alla chiesa della Madonna della Pioggia, che si erge proprio sulla piazza e che custodisce un’immagine della Madonna ritenuta miracolosa.

La leggenda della Madonna della Pioggia risale al Trecento e narra che il ritratto non solo sopravvisse a un incendio, ma guarì anche un cieco che era sopraggiunto sul posto a causa del rumore provocato dal rogo stesso. L’opera in realtà venne realizzata solo nel Quattrocento da Michele Di Matteo, ma nonostante questa incongruenza temporale il popolo continuò a venerarla e a invocare la sua protezione contro le calamità naturali e le epidemie che si avvicendarono in città.

Ma l’origine del nome Piazzetta della Pioggia non deriva soltanto da questo fatto miracoloso. Osservando la piazza è facile notare infatti come ben pochi degli edifici che si affacciano su di essa siano porticati, a differenza di quanto accade di norma a Bologna, non a caso definita la città dei portici. La mancanza di tale protezione contro le intemperie, di cui da sempre i bolognesi si servono per non bagnarsi in caso di pioggia, sembra aver portato alla nascita di questo nome così curioso.

La chiesa della Madonna della Pioggia

Superata la facciata della chiesa, che ancora presenta i segni di antichi affreschi, al suo interno possiamo osservare alcune importanti pale dipinte da artisti del calibro di Agostino Carracci, il che rappresenta quasi un unicum nello scenario bolognese: Agostino, vissuto a cavallo tra i secoli XVI e XVII, fu infatti molto attivo nel campo dell’incisione, mentre pochissime sono le sue opere pittoriche.

Un’altra opera degna di nota nella chiesa è la veste di San Camillo de Lellis, che troviamo in una teca alla destra dell’altare. Fondatore dell'Ordine dei Camilliani, che tuttora gestisce la struttura, San Camillo dedicò la sua vita all’assistenza spirituale delle persone sofferenti: è per questo che il segno distintivo dell’ ordine è una croce rossa.

Al di sopra della chiesa si trova infine un oratorio dedicato a San Bartolomeo oggi sede di una scuola di discipline orientali, che in passato è stato un luogo di accoglienza dei pellegrini e successivamente un orfanotrofio cattolico. Al suo interno si trovano splendidi affreschi del Cinquecento e una statua di San Bartolomeo realizzata da Alfonso Torreggiani.