Mercato delle Erbe

Attrazione, Bologna

Mercato delle Erbe


Il Mercato delle Erbe di Bologna è uno dei luoghi più frequentati della città, sia dai turisti che dai bolognesi. Alla sua vocazione originaria di mercato ortofrutticolo si affiancano oggi infatti alcuni locali e ristoranti, ricavati all'interno degli antichi negozi di alimentari.

Le origini

Progettato dagli architetti Arturo Carpi e Luigi Melucci in un luogo che in precedenza ospitava una caserma, e prima ancora la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, il Mercato delle Erbe di Bologna è un edificio piuttosto recente. La sua inaugurazione risale al 1910, un’epoca in cui molte città stavano trasferendo i propri mercati di frutta e verdura dagli spazi aperti delle piazze a strutture chiuse e protette, che garantivano maggiore igiene e decoro. Fu così che nacquero i mercati coperti come il Mercato delle Erbe di Bologna e il suo analogo modenese, il Mercato Albinelli, eretto negli anni ‘30 del Novecento proprio su modello dell’edificio bolognese.

La costruzione in vetro e ferro, all’avanguardia per il periodo, riscosse sin da subito l’ammirazione dei bolognesi, che ne fecero anche il luogo prediletto per gli acquisti dei generi alimentari più disparati. Sulle bancarelle del Mercato delle Erbe si vendevano frutta, verdura, carne, uova, formaggi e molto altro ancora, prodotti ancora oggi acquistabili.

Nel corso dei decenni il mercato ha mutato forma e in parte anche la sua vocazione. La struttura venne infatti bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, e successivamente ricostruita in maniera piuttosto fedele all’originale. In tempi più recenti è stato inoltre insignito del titolo di mercato storico, e dunque i suoi spazi sono ora sottoposti a vincoli particolari: le insegne dei vecchi negozi, ad esempio, non possono essere cambiate, e di fatti campeggiano tutt’oggi sui locali di recente apertura.

Il Mercato delle Erbe oggi

Riguardo alla vocazione del luogo, il Mercato delle Erbe ospita ancora alcune colorate bancarelle colme di frutta e verdura, ed eccellenze locali come i salumi, i formaggi (tra cui l’immancabile Parmigiano Reggiano) e l’Aceto Balsamico di Modena. Fianco a fianco con i negozi più storici si trovano però realtà più recenti, frutto di una recente riorganizzazione dell’area del mercato.

Il ripensamento dell’area è avvenuto sulla scia di una fase di crisi del mercato stesso, ed è culminato nel 2014 con l’inaugurazione di nuovi spazi adibiti a ristoranti, locali serali, take-away ed enoteche, che attirano molti giovani soprattutto nel weekend.

Il motivo di tanto successo di pubblico è da ricercare anche nella nascita di alcuni localini molto in voga su via Belvedere, la strada che si apre sul retro dell’edificio, perfetti per l’aperitivo o per un bicchiere dopo cena. Un esempio? Il bar Senza Nome, un locale gestito a 360° da persone sordomute.