Acquedotto Romano di Sasso Marconi

Zona di interesse storico, Sasso Marconi

Acquedotto Romano di Sasso Marconi


Nell’Oasi di San Gherardo di Sasso Marconi, nei pressi di Bologna, si trova un acquedotto di origine romana dalle caratteristiche uniche, ancora oggi perfettamente funzionante. L’acquedotto romano di Sasso Marconi rifornisce infatti la città di Bologna per circa un quinto del suo fabbisogno idrico totale, prelevando l’acqua dal fiume Setta.

Il tunnel dell’acquedotto venne realizzato scavando la roccia a mano: per terminare i lavori ci vollero probabilmente tra i 10 e i 15 anni. Il tunnel perfora le colline di arenaria e argilla dell'Appennino per circa 19 chilometri, partendo dalla riva destra del fiume Setta.

In seguito alle Invasioni Barbariche, l’Acquedotto Romano venne abbandonato a se stesso, non essendo più utile alle esigenze delle popolazioni del nord Europa. Fu così che per secoli l’infrastruttura smise di funzionare, finché non venne ripristinata in epoca moderna.

La memoria della sua esistenza non venne infatti mai meno, ma si dovette attendere fino al 1883, dopo l’Unità d’Italia, perché l’acquedotto venisse nuovamente messo in funzione.

Gli acquedotti nell’Impero Romano

L’impronta dell'Impero Romano sulla storia dell'umanità è indelebile. Ai romani dobbiamo ad esempio la nascita della moderna concezione di civiltà, che non venne applicata soltanto nella nostra penisola bensì in tutti i territori che controllavano.

Inoltre, molte delle opere realizzate dai romani migliaia di anni fa sono sopravvissute fino ai nostri giorni, e fra queste troviamo anche gli acquedotti che riuscirono a portare l’acqua anche nelle metropoli all’epoca più grandi.

Gli acquedotti venivano costruiti seguendo un preciso calcolo di inclinazione, in modo tale che l'acqua giungesse fino in città con la giusta pressione. Se l’inclinazione era scarsa, l'acqua rischiava di ristagnare, mentre se era eccessiva l'acqua poteva danneggiare le tubature a causa della velocità troppo elevata.